Come mantenere la qualità del cashmere nel tempo

Come mantenere la qualità del cashmere nel tempo

Il cashmere è un tessuto che, se di ottima qualità e ben trattato, come nel caso di quello prodotto da 1stAmerican, è capace di mantenersi a lungo nel tempo, accompagnando una persona durante tutta la vita, oppure passando da una generazione all’altra, per esempio di madre in figlia o di padre in figlio. Altra caratteristica fondamentale è l’impatto estetico di alto livello, in grado di assicurare il massimo fit e stile, così da rendere quanto mai preziosa l’esperienza per la persona che lo indossa, che si sente costantemente avvolta in un capo perfetto per le proprie esigenze, essendo questo un tessuto capace di adattarsi e di valorizzare ogni tipo di corporatura.

Indossare capi in cashmere, che si tratti di un maglione o di semplici accessori (quali guanti, cappello, sciarpa) si rivela un’emozione che resiste a lungo nella memoria, portandosi in evidenza nel ricordo. Inoltre, è bene sottolineare che il cashmere non va in vacanza, dal momento che si rende utile e funzionale in tutte le stagioni, non solo durante il periodo più freddo dell’anno.

Si presta, infatti, anche per le serate fresche dell’estate, inclusa l’occasione di una vacanza in montagna. Occupando poco spazio, non ingombrerà tra i cassetti dell’armadio. Insomma, imparare a trattare e conservare adeguatamente il cashmere è una sorta di investimento a lungo termine, capace di dare i suoi frutti nel tempo senza richiedere troppo impegno.

In questo approfondimento vi raccontiamo qualcosa di più su come mantenere le proprietà tipiche del cashmere, rendendolo quanto mai bello e gradevole sulla pelle. Consigli che vi torneranno utili negli anni e che sapranno diventare una piacevole abitudine. Proprio come quella di indossare i capi in questo splendido tessuto.

La regola d’oro: far arieggiare il cashmere

Il cashmere è un materiale che si pone in maniera sempre molto delicata rispetto all’epidermide, nei confronti della quale è rispettoso come solo i migliori tessuti sanno essere. Tra le sue molteplici e interessanti proprietà, infatti, il cashmere presenta quella per cui si rivela in grado di comportarsi sempre nel miglior modo possibile, rispetto al clima circostante e, appunto, alla pelle. L’importante è indossarlo nel modo corretto, un sistema funzionale a garantirne il mantenimento nel tempo.

Il modo migliore per mettere il capo in cashmere nelle condizioni di durare a lungo è quello di non portarlo per più giorni consecutivi, oppure più volte al giorno a distanza di tempo, facendolo arieggiare ben disteso

Il tempo ideale di riposo del cashmere è di uno o due giorni consecutivi, per dare un parametro indicativo. Un elemento funzionale anche rispetto al fatto di poter limitare lavaggi troppo frequenti.

Inoltre, in questo modo si garantisce al tessuto la massima traspirazione, perché sì, il cashmere a suo modo respira, senza stressarne le fibre. Inoltre, applicando questa semplice regola, si assicura al tessuto la sua tenuta elastica, evitando e limitando, al tempo stesso, la comparsa del pilling.

In caso di Pilling

Il pilling è un fenomeno antiestetico, tipico dei tessuti in lana o lavorati a maglia. Si tratta di una sorta di strato superficiale di peluria o lanetta, che porta alla formazione di piccoli bioccoli, i quali tendono a essere visti come stato di invecchiamento o di scarsa manutenzione. 

Abbiamo visto nel paragrafo precedente come prevenirlo sia possibile, nel quotidiano, arieggiando i capi. Non basta, però, curare il capo in cashmere nel modo corretto, per prevenire il pilling. Questo perché si tratta di un processo naturale che interviene con il passare del tempo e che accade persino con il tessuto di migliore qualità.

Pertanto, la formazione del pilling non può essere certamente un elemento con cui valutare la qualità del cashmere. Una pratica da adottare abitualmente c’è ed è quella di spazzolare il capo con delicatezza. Da preferire una spazzola morbida, ad esempio in velluto, oppure un pettine, evitando assolutamente il rasoio. In questo modo si ha la sicurezza di evitare possibili strappi nonché, parallelamente, di riuscire a rimuovere gli strati di pilling.

Come indossare il cashmere

Ci sono alcune accortezze utili, quando si indossa il cashmere, a cominciare da quella che vede la preferenza di capi regolari, come quelli in cotone, seta o lino, nonché privi di bottoni, zip ed etichette. Si tratta, infatti, di componenti che possono dare fastidio al contatto, causando possibili problematiche e persino abrasioni.

Da evitare il gesto di portare, all’interno delle tasche dei pantaloni o del giubbotto/cappotto, oggetti che presentano eventuali sporgenze, come ad esempio chiavi e portachiavi, i quali potrebbero avere un contatto con il capo in cashmere.

Altra buona abitudine è quella di evitare di indossare il cashmere in situazioni in cui si sa di poter sudare in maniera importante. Il calore del corpo, infatti, tende a favorire il fenomeno del pilling, soprattutto nella zona delle ascelle. Se si verifica, è necessario lavare la maglia e farla asciugare nel modo adeguato, spazzolarla e farla riposare. Niente di irrimediabile, dunque.

Attenzione al lavaggio!

Non bisogna aver paura di lavare il cashmere. Pur essendo un tessuto morbido che può sembrare fragile, si rivela, invece, piuttosto resistente. L’importante è prestare attenzione alla procedura, in modo da assicurarne la massima efficacia sotto tutti i punti di vista.

Il lavaggio del cashmere è qualcosa a cui 1stAmerican tiene in modo particolare. Su ogni capo disponibile sull’e-commerce si trova descritto come eseguire il lavaggio in modo da evitare spiacevoli conseguenze e assicurarsi tutte le qualità per cui il tessuto è tanto rinomato.

Pertanto, meglio preferire il lavaggio a secco oppure a mano, ancora di più se a rovescio. In questo modo si evita al capo in cashmere di incorrere in spiacevoli urti, come quelli tipici della lavatrice. 

La soluzione migliore in assoluto è il lavaggio a rovescio in acqua abbondante. Immaginate il cashmere un po’ come una pianta o comunque come una creatura viva, che a contatto con l’acqua trova nuova linfa: ecco perché il liquido è necessario sia abbondante. Un contatto che è bene non superi, tuttavia, i cinque minuti.

Effettuando il lavaggio in questo modo si avrà la certezza di far durare il cashmere a lungo. Un procedimento valido con tutti gli indumenti e nel corso di tutte le stagioni.

Come lavare i capi in cashmere e seta o in cashmere e lana

Su 1stAmerican si trova descritta la procedura ottimale per il lavaggio non solo dei maglioni in 100% cashmere ma anche di quelli in cashmere e seta nonché in cashmere e lana. In entrambi i casi, da evitare la lavatrice, salvo un uso con un programma a freddo (o comunque non superiore ai 30°C), preferendo, piuttosto, il sistema a mano o a secco. 

L’acqua, in ogni caso, è necessaria non sia mai bollente. Pensate anche in questo caso alla metafora che abbiamo utilizzato in precedenza, quella della pianta: l’annaffiereste con l’acqua calda? 

La procedura di lavaggio, conseguita come descritto, permette di far durare a lungo il maglione in cashmere e seta o in cashmere e lana

Preservare il colore del cashmere

Un discorso importante lo merita il trattamento del colore dei capi in cashmere, un elemento distintivo del singolo capo, capace di fare la differenza in maniera quanto mai positiva, soprattutto a livello estetico ma anche rispetto allo stato d’animo della persona che lo indossa.

È abitudine comune quella di non mescolare i bianchi e i colorati, durante il singolo lavaggio. Si tratta di un consiglio assolutamente non superato, valido non solo per i lavaggi in lavatrice ma anche per quelli a mano. Una buona pratica, è, quindi, quella di non mixare capi di diverse tonalità, nel caso degli indumenti in cashmere, quanto piuttosto di effettuare lavaggi separati. In questo modo è possibile essere sicuri non solo che il colore rimanga intatto ma che risulti sempre luminoso.

Come asciugare il cashmere

Il procedimento dell’asciugatura è delicato tanto quanto quello del lavaggio. La diffusione delle macchine asciugatrici ha cambiato nel corso degli anni le abitudini delle persone, rivelandosi particolarmente interessante nel caso di molti materiali ma non del cashmere. Inoltre, non è particolarmente ecologica, motivo per cui presenta, comunque, svantaggi da non sottovalutare.

Il cashmere è bene che non venga messo nell’asciugatrice, un sistema che non è congeniale alla sua durata. Un discorso che vale per tutti i tessuti in cui il filato si trova presente, sia al 100% sia, come nei capi di 1stAmerican, insieme alla seta oppure alla lana. La procedura da eseguire rispetto all’asciugatura rimane, pertanto, invariata.

La soluzione migliore è quella di stendere il cashmere orizzontalmente su un asciugamano, un modo per consentire al tessuto di trovare la sua forma naturale e soprattutto di mantenerla. Inoltre, è bene tenere il cashmere lontano dalle fonti dirette di calore, non solo gli impianti di riscaldamento o le luci dell’abitazione, ma anche la stessa luce naturale del sole. Questo non significa che ha necessità di stare al buio, solo che metterlo a diretto contatto con tali elementi non si rivela per il suo mantenimento, la sua salute potremmo dire, efficace e consigliabile.

Stirare il cashmere

Se si sono eseguiti prestando attenzione tutti i passaggi descritti, in genere non c’è bisogno di stirare il capo in cashmere, avendo esso una sua vestibilità naturale. Se però così non fosse e si avesse la necessità di avere la vestibilità impeccabile del cashmere, sarà possibile realizzare il processo di stiratura anche nel contesto casalingo, ovviamente con le dovute accortezze.

La soluzione ottimale è quella di stirare il maglione al contrario, interponendo un panno tra il maglione e il ferro

Particolare attenzione necessita la temperatura, la quale è fondamentale non risulti eccessivamente alta. Tenete a mente sempre la metafora della pianta e non sbaglierete. I ferri da stiro moderni hanno tutti un sistema predisposto per la stiratura dei capi in lana o a bassa temperatura. Motivo per cui non si tratta di niente di straordinario né eccezionale. 

Nel caso del maglione in cashmere è utile orientarne la direzione con le mani, disponendo armoniosamente la zona del collo, delle spalle, della balza e della manica. 

E se non mi sento sicuro sul lavaggio, l’asciugatura, la stiratura?

In questo caso non resta che rivolgersi a una lavanderia specializzata e altamente qualificata. Fondamentale verificarne non solo le competenze ma anche le referenze, così da essere certi di non trovarsi con un capo che non è più quello morbido e raffinato di prima. 

Come abbiamo visto, i procedimenti inerenti al lavaggio, l’asciugatura e la stiratura, ma anche all’uso quotidiano, sono tutt’altro che complessi e sono piuttosto semplici da fare da sé. Se eseguiti con attenzione e alla lettera, si effettuano in totale sicurezza e con estrema praticità.

Come conservare il cashmere nell’armadio

Prima di riporre il capo in cashmere nell’armadio è fondamentale prestare attenzione al fatto che non presenti macchie o tracce di sudore, cibo o altre sostanze. Il motivo non è solo igienico o estetico, ma anche legato al fatto che si tratta di elementi che rappresentano una vera e propria attrazione per le tarme che, quando compaiono, fanno danni, non solo agli indumenti in cashmere.

Una volta sicuri che il cashmere sia effettivamente pulito e ben piegato, si può procedere alla sua conservazione. Una buona abitudine è quella di inserire, durante la fase di piegatura, della carta velina, funzionale all’azione stessa di piegatura, effettuando allo stesso tempo un’azione protettiva, in grado di evitare eventuali danni per il tessuto.

Altra soluzione interessante è quella di porre il singolo capo dentro a una busta in plastica non ermetica, così da favorirne la naturale traspirazione. Si possono inserire anche delle palline di cedro, che presentano un gradevole aroma agrumato o di canfora, un sistema eccellente per prevenire le tarme. 

Se preferite, invece, una soluzione che non presenta un contatto diretto con il cashmere, potete aggiungere nel cassetto o nell’armadio dei sacchetti di lavanda, rosmarino, cedro oppure con chiodi di garofano; si trovano disponibili in commercio oppure, se l’idea vi piace, potete realizzarli voi stessi.

I sacchetti è importante che vengano rinnovati ogni due o tre mesi. Gli ingredienti vanno sempre incartati, così da evitare eventuali contaminazioni spiacevoli (e non semplici da lavare via) con il tessuto.

Una volta effettuati questi passaggi il capo in cashmere è pronto per essere riposto nell’armadio. Pronto per mantenersi nel tempo e nella quotidianità.